Quale futuro per Joost? [it]

[fr] Dans les dernier jours des rumeurs parlent d’une focalisation de Joost sur le marché des États Units, c’est vrai ?
Suite aux démentis et aux différentes réactions, il est possible d’imaginer des difficulté, mais pas d’abandon des marchés internationales pour l’instant.
Le problème majeur en Europe est probablement la disponibilité de contenus pour les non anglophones qui est encore très limitée.

JoostNegli ultimi giorni si sono moltiplicate le informazioni sul futuro di Joost. Futuro che potrebbe prevedere la focalizzazione sul mercato degli Stati Uniti, ma cosa c’è di vero ?

La situazione non è facile da interpretare.

Da una parte ci sono fonti autorevoli, come il sito online del giornale britannico “The Times” e numerosi blog piuttosto affidabili (Mashable!, Download Squad, …) sostengono in grandi linee che Joost si ritirerà dal mercato globale per rincentrarsi sugli Stati Uniti.

D’altra parte ci sono state delle smentite da parte di Joost:

We are focusing on US, Western Europe, China and a few other Asian markets. Taking a more measured approach to our expansion, and keeping it in sync with markets where online advertising is mature enough.

Mike Volpi, amministratore delegato di Joost

Siamo focalizzati sugli Stati Uniti, l’Europa occidentale, la Cina e pochi altri mercati asiatici. Assumendo un approccio più misurato per la nostra espansione, e restando in sintonia con i mercati in cui la pubblicità online è sufficientemente matura.

Mike Volpi, amministratore delegato di Joost

Innoltre ha fatto notare che nelle ultime settimane Joost è stato lanciato in Cina ed ha firmato delle collaborazioni in scandinavia, ciò che dovrebbe dimostrare che Joost non sta rivalutando le sue ambizioni ad occupare un mercato globale.

JoostProbabilmente Joost sta attraversando delle difficoltà e cercando delle nuove soluzioni per incrementare il proprio mercato e gli introiti pubblicitari generati. Ciò che ha provocato queste notizie di focalizzazione sugli Stati Uniti. L’abbandono degli altri mercati non sembra una realtà, ma non è da escludere, se la situazione non si migliorerà in futuro.
Ritengo che il problema principale per conquistare gli utenti europei è quello linguistico. Attualmente i contenuti sono quasi esclusivamente in inglese, le altre lingue sono molto marginali, per cui nei paesi non anglofoni solo un parte dei potenziali utenti può apprezzare senza difficoltà la pur buona offerta.

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CC BY-NC-SA 4.0 <span lang='it'>Quale futuro per Joost? <span class='bb-lang'>[it]</span></span> by Luca Palli is licensed under a Creative Commons Attribution-NonCommercial-ShareAlike 4.0 International License.


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3 responses to “Quale futuro per Joost? [it]

  1. Alex - Microsmeta Avatar

    Localizzazione dei contenuti, questo dovrebbero fare, e in fretta! Ma purtroppo non sono i soli a pensare esclusivamente ai mercati più grandi. 10.000 fedeli utenti italiani, 20.000 utenti francesi, 30.000 utenti tedeschi sono un patrimonio per chi vende pubblicità online, poichè questa è ottimizzata sui gusti di ciascuno e vale 100 volte di più rispetto a quella non mirata. Problemi con l’acquisizione dei diritti internazionali? Iniziassero ad aprirsi ai contenuti generati dagli utenti, selezionando e premiando i migliori (come fa Current TV e vorrebbe fare Babelgum…) Dovrebbero poi selezionare i contenuti adeguandoli agli interessi dei telespettatori non americani. Personalmente non ho alcun interesse per il 98% dei loro contenuti (poker, corse d’auto, sport americani, scherzi vari fra ragazzini in spiaggia e musica di generi adatti prevalentemente ai teenagers) . Che grande potenziale sprecato! PS: Le pubblicità, quelle sì, sono state localizzate! Realizzassero almeno sottotitoli per fiction e documentari nelle altre lingue (basterebbe un team di traduttori) …
    I suggerimenti piovuti abbondanti nel loro forum non hanno quasi mai una risposta da parte di un responsabile interno, logico che dopo un po’ anche i fan più fedeli non li seguano più!

  2. nikogaug Avatar

    Je pense qu’une des solutions pour les plates-formes de vidéo, c’est d’exporter leur contenu et/ou leur système sur les média center comme la console DIvX, SanBox, AppleTV ou même les Box internet classique. Par exemple, avec une Freebox et un logiciel sur son ordinateur, il est possible de voir les émission de TV quand on le veux, à l’image de M6Replay mais sur sa télé, et pas sur son ordinateur.

    Je pense que si Joost rendait son logiciel compatible avec les box internet en France, plus de la moitié des foyers pourraient y avoir accès.

    Reste un problème dont il faudrait s’occuper, c’est la compatibilité entre les différentes box, et le manque de norme à ce niveau.

    Peut-être que Joost est arrivé un tout petit peu trop tôt.

  3. Luca Palli Avatar

    Un articolo sul suo blog, Joost ribadisce la smentita della focalizzazione sugli Stati Uniti.

    Tra le altre cose fa notare:

    • oltre il 50% degli utenti è all’esterno degli USA
    • oltre 200 partner distribuiscono i loro contenuti fuori dagli USA
    • il contratto d’affitto degli uffici di Londra è appena stato rinnovato per 10 anni