Tag: China
56.com: fate pagare per visualizzare i vostri video [it]
[fr] Le site de partage de vidéos chinois 56.com a lancé un nouveau produit qui permet de fixer un prix à faire payer à ceux qui veulent regarder ces propres vidéos.
Il sito di condivisione di video cinese 56.com ha lanciato un nuovo prodotto che permette di fissare un prezzo da far pagare a chi vuole guardare i propri video.
Al momento della pubblicazione di un video è possibile scegliere il prezzo al quale lo si vuole vendere. In seguito quando viene acquistato, 56.com tratterrà il 10% mentre il restante 90% andrà a colui che lo ha pubblicato.
L’acquisto da diritto di guardare liberamente il video per un periodo di 15 giorni.
Il concetto è piuttosto interessante, secondo alcune analisi sembrerebbe che possa avere successo in Cina (dove è stato lanciato) mentre dubito che avrebbe successo in Europa o negli Stati Uniti, dove gli internauti sono molto reticenti a pagare per questo tipo di prodotti.
Warner Bros.: stratégie anti-piratage, films pour moins d’1 $ [fr]
[it] Warner Bros. proporrà dei film in VoD ad un prezzo compreso tra 0.60 e 1 $ (~0.70-1.15 CHF) in Cina per provare a lottare contro la pirateria.
Warner Bros. va proposer ses films en VoD à un prix compris entre 0.60 et 1 $ (~0.70-1.15 CHF) en Chine pour cherche de lutter contre la piraterie.
Selon des estimations des maisons de production, actuellement elle perdent environ 2.7 millards e dollars à cause des DVD copiés illégalement en Chine.
C’est évident que le pouvoir d’achat moyen d’un chinois est nettement inférieur à celui des pays occidentaux, mais il est difficile d’expliquer les différences de prix qui existent. Sans oublier que déjà entre les États Unis et l’Europe il y a des différences de prix très marqués en faveur dés clients américains.
Joost débarque en Chine [fr]
[it] Joost non propone ancora la versione del suo programma che deve funzionare all'interno dei browsers, ma attacca un marcato enorme: la Cina.
Joost n’a toujours pas sorti la version de son application qui va fonctionner à l’intérieur des navigateurs, mais attaque un marché énorme: la Chine.
L’offre chinoise de Joost est proposée en collaboration avec TOM, un conglomérat chinois des média.
Elle compte environ 16’000 heures de programmes de différentes sources: CCTV, China Record Corporation, BTV Media, …
Le site de Joost pour la Chine.
[source]
激动网 – www.joy.cn [it]
激动网 – www.joy.cn dovrebbe essere lo YouTube cinese.
Purtroppo è un po’ difficile da capire, anche se si può provare la traduzione di Google.
Purtroppo i video non sembrano funzionare, un problema di connessione ?
Qualcheduno riesce a vedere un video ?
[fonte]
Cina: norme per i video sul web [it]
Le aziende private cinesi operanti nel settore video su internet possono tirare un sospiro di sollievo dopo che il governo ha allentato le norme che sono entrate in vigore recentemente.
Il governo aveva inizialmente proibito a chiunque, salvo alle aziende statali o controllate dallo stato, di trasmettere contenuti video in streaming o broadcasting via internet. Le nuove norme permettono invece di continuare le loro attività alle aziende operanti nel settore, ma impediscono l’entrata nel settore dei video online a nuove aziende.
Malgrado questo allentamento la situazione resta critica, la censura cinese sembra non abbassare la guardia e tenta di bloccare i contenuti video alla fonte, ciò che non va sicuramente verso un miglior rispetto dei diritti umani e verso la democrazia.
[fonte]